Il primo filmclub italiano
La culla delle avanguardie cinematografiche e del cinema sperimentale militante, in cui si sono formate almeno due generazioni di cineasti e migliaia di cinefili.
Nel cuore di Roma
C'era una volta Roma
Biodiversità ed ecosistema culturale
Cineclub europei
Fondato nel 1967
da Americo Sbardella e Annabella Miscuglio
Una colonna della storia culturale romana, da sempre libero, indipendente, al servizio del cinema e di chi lo ama
Cuore pulsante della cultura alternativa, ha fatto conoscere il cinema sperimentale, la Nouvelle Vague, le avanguardie del centro e nord Europa, il New American Cinema.
Luogo d’incontro di grandi nomi del cinema che si recavano nelle sale di Via degli Orti d’Alibert per vedere cose che si proiettavano solo lì.
Per gli amanti del cinema, il Filmstudio è sinonimo di una dimensione di scoperta in un mondo di forme e linguaggi che, evadendo dai canoni convenzionali, ha saputo svelare, in un’atmosfera magica, quasi immateriale, un modo unico di vivere l’esperienza cinematografica
Il Filmstudio ha il diritto di tornare a essere un punto d’incontro tra forme e linguaggi cinematografici.
Uno spazio indipendente, lontano da processi di lottizzazione e da targhe di appartenenza
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Prima di non accorgerci più di niente
Dopo averci convocato nei loro uffici, un politico e i...
Leggi tuttoFilmstudio, stop in attesa della Regione
Gli oligarchi che comandano a Roma sanno solo ripetere che...
Leggi tuttoUna storia ineguagliabile
Dettaglio di alcune locandine storiche
Centinaia di rassegne proposte negli anni
La prima, nell'ottobre del '67 su Norman McLaren, aprì un capitolo irripetibile che portò sugli schermi di questo spazio a Trastevere i personaggi più disparati. Da Andy Wharol a Wim Wenders, passando per Godard e Moretti, furono molti i registi che attraversarono l'ingresso del Filmstudio.
Le anteprime di film totalmente fuori dall'ordinario si alternavano ai grandi classici del cinema e le provocazioni artistiche e culturali che venivano proposte spalancavano le porte di un immaginario fino ad allora sconosciuto in Italia.
Uno spirito che nel tempo si è mantenuto intatto pur adeguandosi ai nuovi linguaggi.
La rinascita
La nostra scommessa è stata quella di andare oltre il cinema. Violare i confini ristretti della proiezione/evento e oltrepassare il perimetro che oggi delimita l’esperienza in sala.
Attraversare i generi, variare l’offerta e mescolare cinema, teatro, musica, danza per stabilire una relazione nuova con quanti avrebbero vissuto i nostri appuntamenti.
Non abbiamo abbandonato la tradizione ma ci siamo misurati su piani diversi come avviene in altre capitali europee.
Una scommessa vinta perchè siamo riusciti a stabilire una relazione stretta con persone che amano la libera espressione e la genuinità espressa da un lavoro che è stato portato avanti in modo schietto e artigianale.